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VIOLENZA E RESPONSABILITA’ di Marina Ricci

Presentazione del libro di Chiara Colombini, “Storia passionale della guerra partigiana”, Editori Laterza 2023 – Milano, 26 ottobre 2024, Franco Angeli Academy

Violenza e responsabilità

Innanzitutto, un ringraziamento a Chiara Colombini per il suo lavoro che, fin dal titolo “Storia passionale della guerra partigiana”, non poteva non stimolare l’interesse, oltre che degli storici, di chi delle passioni degli uomini si occupa, in particolare di uno sguardo psicoanalitico che abbia a cuore il rapporto del soggetto con la società e con la storia.

POLITICA E ATTO di Giuseppe Perfetto

Relazione di Giuseppe Perfetto  sul libro di Chiara Colombini “Storia passionale della guerra partigiana”, Laterza, 2023.

Dal punto di vista della psicoanalisi, l’aspetto del testo che più mi ha interessato è quello relativo alle implicazioni etiche alla base della vita personale o “passionale”, per riprenderne il titolo, del singolo. Il libro di Chiara Colombini mi ha immediatamente riportato alla memoria “Una guerra civile“ di Claudio Pavone, libro del 1991. Sulla base della personalissima lettura del libro di Colombini non posso che vedere una linea ermeneutica che segue Pavone. Come già in  “Una guerra civile”, il focus si poneva sui moventi morali operanti nei protagonisti.

IN MEMORIA DI PIERFRANCESCO GALLI

La lunghissima vita di Pierfrancesco Galli è stata contrassegnata certamente dai suoi lavori che ne hanno fatto, oltre che uno psicoanalista, un operatore di cultura; basti citare la collana Feltrinelli, inaugurata nel1958 dedicata alla psichiatria e alla psicologia clinica, la collana Boringhieri di psichiatria e psicoterapia e, soprattutto, la fondazione della rivista Psicoterapia e scienze umane edita da Franco Angeli nel 1968. Ma noi vorremmo sottolineare, per ricordarlo, il suo tragitto formativo, non solo quello tecnico – fece due analisi, la prima con Benedetti a Basilea e la seconda con Morgenthaler a Zurigo – ma quello culturale di ragazzo del ‘900 che gli fece incontrare, era nato nel 1931 a Nocera Inferiore, la guerra e il sangue, come ebbe a scrivere, prima ancora di compiere quindici anni, poi il dopoguerra, le speranze di rinascita di un intero paese, la militanza nella sinistra, la psicoanalisi freudiana, il movimento del ’68, la grande riforma di Basaglia, gli anni del terrorismo e delle Brigate Rosse sui quali scrisse una postfazione al libro di Adriano Voltolin che era dedicato ad una rivisitazione da un vertice psicoanalitico di quelle vicende, ed infine i lunghi anni del riflusso e della richiusura.

SEMINARIO DIAGNOSI DELLA/NELLA CONTEMPORANEITA’

anfiteatro

Prossimo incontro Sabato 27 Gennaio 2024 _online (piattaforma ZOOM) ed in presenza presso la FrancoAngeli Academy, viale innovazione, 11 (piazza ribassata)

Per iscriversi e ricevere il link per accedere alla stanza Zoom è sufficiente scrivere una mail all’indirizzo psicoanalisicritica@gmail.com o contattare Mariangela Gariano: 347-3696724

“Seminario diagnosi della/nella contemporaneità”

Relatori: Eva Bahovec (filosofa) e Marisa Fiumanò (psicoanalista).

ScaricaLaLocandina_Seminario sulla Diagnosi.PDF

LA VIRTU’ DI DON CALOGERO SEDARA

letteredi Adriano Voltolin

Un banale scambio di battute con un albergatore nella Sicilia sud-orientale che desiderava nascondere in modo puerile che non accettava una carta di credito perché la banca emettitrice gli chiedeva commissioni troppo alte, mi ha riportato alla mente la figura di don Calogero Sedara, il padre di Angelica nel Gattopardo di Tomasi di Lampedusa. Il principe di Salina, dopo aver declinato l’invito a diventare senatore del nuovo Regno d’Italia, dice a Chevalley, l’inviato di Vittorio Emanuele, che gli suggerirebbe un nome più adatto del suo per i tempi che si avvicinano, quello appunto di Calogero Sedara che così descrive [1]:

La Società di Psicoanalisi critica promuove lo studio, la ricerca e la formazione nel campo della psicoanalisi di Freud e di coloro che dopo di lui ne hanno continuato l’opera.
Vuole valorizzare gli aspetti teorici e clinici che fanno della psicoanalisi una scienza che indaga le forze psichiche operanti nell’uomo, in quanto singolo individuo e negli uomini, nelle loro aggregazioni sociali.

“Tutti i numeri dei Quaderni di Psicoanalisi Critica sono reperibili su ordinazione nelle librerie e disponibili presso la Libreria Franco Angeli Bookshop – Viale dell’Innovazione,11 – 20126 Milano.

Chi fosse interessato a ricevere uno dei volumi tramite posta può telefonare a Mariangela Gariano 3473696724”
  • Secondo incontro Seminario “LA CLINICA DEL COCOONING: IL FUNZIONAMENTO DELL’AUTOESCLUSIONE”
  • VIOLENZA E RESPONSABILITA’ di Marina Ricci
  • POLITICA E ATTO di Giuseppe Perfetto
  • Primo incontro Seminario “LA CLINICA DEL COCOONING: IL FUNZIONAMENTO DELL’AUTOESCLUSIONE”
  • SEMINARIO “LA CLINICA DEL COCOONING: IL FUNZIONAMENTO DELL’AUTOESCLUSIONE”
  • Presentazione del libro STORIA PASSIONALE DELLA GUERRA PARTIGIANA

Presentazione del libro di Chiara Colombini, “Storia passionale della guerra partigiana”, Editori Laterza 2023 – Milano, 26 ottobre 2024, Franco Angeli Academy

Violenza e responsabilità

Innanzitutto, un ringraziamento a Chiara Colombini per il suo lavoro che, fin dal titolo “Storia passionale della guerra partigiana”, non poteva non stimolare l’interesse, oltre che degli storici, di chi delle passioni degli uomini si occupa, in particolare di uno sguardo psicoanalitico che abbia a cuore il rapporto del soggetto con la società e con la storia.

Relazione di Giuseppe Perfetto  sul libro di Chiara Colombini “Storia passionale della guerra partigiana”, Laterza, 2023.

Dal punto di vista della psicoanalisi, l’aspetto del testo che più mi ha interessato è quello relativo alle implicazioni etiche alla base della vita personale o “passionale”, per riprenderne il titolo, del singolo. Il libro di Chiara Colombini mi ha immediatamente riportato alla memoria “Una guerra civile“ di Claudio Pavone, libro del 1991. Sulla base della personalissima lettura del libro di Colombini non posso che vedere una linea ermeneutica che segue Pavone. Come già in  “Una guerra civile”, il focus si poneva sui moventi morali operanti nei protagonisti.

La lunghissima vita di Pierfrancesco Galli è stata contrassegnata certamente dai suoi lavori che ne hanno fatto, oltre che uno psicoanalista, un operatore di cultura; basti citare la collana Feltrinelli, inaugurata nel1958 dedicata alla psichiatria e alla psicologia clinica, la collana Boringhieri di psichiatria e psicoterapia e, soprattutto, la fondazione della rivista Psicoterapia e scienze umane edita da Franco Angeli nel 1968. Ma noi vorremmo sottolineare, per ricordarlo, il suo tragitto formativo, non solo quello tecnico – fece due analisi, la prima con Benedetti a Basilea e la seconda con Morgenthaler a Zurigo – ma quello culturale di ragazzo del ‘900 che gli fece incontrare, era nato nel 1931 a Nocera Inferiore, la guerra e il sangue, come ebbe a scrivere, prima ancora di compiere quindici anni, poi il dopoguerra, le speranze di rinascita di un intero paese, la militanza nella sinistra, la psicoanalisi freudiana, il movimento del ’68, la grande riforma di Basaglia, gli anni del terrorismo e delle Brigate Rosse sui quali scrisse una postfazione al libro di Adriano Voltolin che era dedicato ad una rivisitazione da un vertice psicoanalitico di quelle vicende, ed infine i lunghi anni del riflusso e della richiusura.

anfiteatro

Prossimo incontro Sabato 27 Gennaio 2024 _online (piattaforma ZOOM) ed in presenza presso la FrancoAngeli Academy, viale innovazione, 11 (piazza ribassata)

Per iscriversi e ricevere il link per accedere alla stanza Zoom è sufficiente scrivere una mail all’indirizzo psicoanalisicritica@gmail.com o contattare Mariangela Gariano: 347-3696724

“Seminario diagnosi della/nella contemporaneità”

Relatori: Eva Bahovec (filosofa) e Marisa Fiumanò (psicoanalista).

ScaricaLaLocandina_Seminario sulla Diagnosi.PDF

letteredi Adriano Voltolin

Un banale scambio di battute con un albergatore nella Sicilia sud-orientale che desiderava nascondere in modo puerile che non accettava una carta di credito perché la banca emettitrice gli chiedeva commissioni troppo alte, mi ha riportato alla mente la figura di don Calogero Sedara, il padre di Angelica nel Gattopardo di Tomasi di Lampedusa. Il principe di Salina, dopo aver declinato l’invito a diventare senatore del nuovo Regno d’Italia, dice a Chevalley, l’inviato di Vittorio Emanuele, che gli suggerirebbe un nome più adatto del suo per i tempi che si avvicinano, quello appunto di Calogero Sedara che così descrive [1]:

letteredi Luca Panarello

Hanna Segal (1992) affermava che gli psicoanalisti possono parlare in modo autorevole non solo della cura dei propri pazienti, ma anche di contenuti attinenti a tematiche sociali. Questo argomento è stato ripreso più volte dalla psicoanalista e la citazione compare anche all’inizio del suo scritto “From Hiroshima to the Gulf War” (Papers 1972-1995 ”Psychoanalysis, Literature and War”).

letteredi Adriano Voltolin

L’operazione Ombre Rosse che ha portato all’arresto in Francia, e alla possibile estradizione, di una decina di ex appartenenti alle formazioni di sinistra che avevano dato vita alla lotta armata in Italia tra i primi anni ’70 e la metà del decennio successivo, merita più di una riflessione. Molti organi di informazione si sono precipitati ad affermare che finalmente è stata ristabilita la giustizia e che coloro che erano stati condannati potranno scontare la pena loro inflitta. Di giustizia si tratta quindi, non di vendetta. Anche la ministra della giustizia Marta Cartabia ha subito precisato che non si cercano vendette e che non si sarebbe assistito a scene francamente imbarazzanti per la loro grevità come quella a cui si era assistito all’arrivo di Cesare Battisti in Italia, quando un ministro della Repubblica era stato ripreso, trionfante, mentre aspettava che scendesse dall’aereo il reo in manette.

letteredi Luca Panarello

Quando ho iniziato a pensare di poter scrivere qualcosa sulla pandemia che ci sta ancora affliggendo e travolgendo, mi è venuta in mente la nota considerazione di Freud, spesso citata e anche un po’ abusata, sulla capacità di amare e lavorare, con riferimento alle due importanti funzioni dell’Io: quella di stabilire/intrattenere relazioni affettive, e quella di svolgere la propria attività lavorativa, entrambe fondamentali per la nostra sopravvivenza fisica e psichica. Tali capacità (affettiva e lavorativa) sono state messe a dura prova nel periodo di lockdown che ha costretto molte persone, per un periodo piuttosto lungo, ad interrompere relazioni affettive significative, rapporti sociali e lavorativi. Per alcuni si è trattato, invece, di vere e proprie perdite: occupazionali, sentimentali (es. separazioni), lutti. Tutte esperienze di natura traumatica caratterizzate da imprevedibilità, senso di estraneità e difficoltà di elaborazione.

letteredi Maria Cristina Bacchetta

Il filosofo sudcoreano Byung Chul-Han parla di una “Società della fatica”. “Società delle prestazioni”

NON POTEVO CREDERCI!

A metà febbraio 2020, pochi giorni dopo il mio ritorno dalle vacanze estive1, una mia collega, con la quale condivido lo studio, mi racconta che sua figlia, che vive a Barcellona, le ha riferito che lì la gente aveva smesso di andare al lavoro, che lavorava da casa.

Ho detto: “E perché? Strano! Non può essere… Deve essere che lo fanno nel loro lavoro” (per il tipo di azienda era possibile). No! La mia collega mi dice che è a causa del coronavirus.

Ma il coronavirus è in Cina!

Tre giorni dopo stavo correndo, io e tutta la mia famiglia, a prendere il vaccino antinfluenzale e due giorni dopo mi stavo preparando per restare a casa e non tornare in studio: sono passati quasi 90 giorni.

letteredi Enrico Perilli

“La realtà è peggiore: all’uomo non è possibile evadere dalla natura, tutt’altro che pacifica e armonica nel suo essere. La teoria dell’evoluzione mostra come si realizzi la sopravvivenza degli organismi più forti e adattabili. Una volta nati siamo destinati a scomparire, e nel frattempo siamo impegnati, in competizione con gli altri viventi, ad assicurare la sopravvivenza ai nostri geni. Tutto ciò ci inquieta e sottomessi alla natura, torna a noi, ancora più urgente, la domanda: dov’è dunque Dio?” Con questa frase inserita in un lungo articolo dell’11 aprile ’20, apparso su Avvenire, Dietrich Korsch, teologo luterano, testimonia il dubbio e la riflessione che anche la teologia si pone sul futuro dell’umanità, o meglio, del Creato, ai tempi della pandemia. Il teologo conclude la sua riflessione sostenendo che “la natura non determina il senso della nostra esistenza poiché nulla ci può separare dall’amore di Dio”. In tal modo prova a risolvere il dubbio che investe tutti noi sul complesso rapporto uomo/natura che è alla base della nostra sopravvivenza e dell’esplosione della pandemia virale.