Estetizzazione della politica, politicizzazione dell’arte

Sabato 31 ottobre 2009
ore 9.15-13.00
Associazione Culturale Punto Rosso
via Pepe 14
Milano

Estetizzazione della politica, politicizzazione dell’arte

Relatore: Franco Romanò

Conduce: Dario D’andrea

Walter Benjamin, osservando il processo di estetizzazione della politica che avveniva in Germania nel periodo che corre fra la caduta della

Repubblica di Weimar e il trionfo del Nazismo, proponeva come antidoto la politicizzazione delle arti. La proposta del filosofo era parte di una riflessione più ampia sul destino delle

arti nella società moderna, che trovava in L’opera d’arte nell’epoca della riproducibilità tecnica la sua sintesi più matura. Cosa rimane di quella ipotesi oggi, nella società postmoderna e narcisista? Il processo di estetizzazione della politica, coniugandosi alla società dello spettacolo e all’abnorme diffusione dei mass media, si è imposto in un modo che sembra inarrestabile, travolgendo le vecchie culture politiche, mentre la politicizzazione dell’arte, declinandosi e degradandosi in arte di regime oppure didascalica, non ha per nulla contrastato la spettacolarizzazione della politica. Gli artisti, passati attraverso il tritacarne del doppio vincolo di estetizzazione della politica e arte di regime, sono approdati alla società e alla cultura di massa, che appiattisce ogni verticalità e tende a dissolvere ogni distinzione fra opera d’arte e prodotto di mercato.

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