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“Psicoanalisi della crisi Crisi della psicoanalisi”

QUADERNI DI PSICOANALISI CRITICA  N. 4

“PSICOANALISI DELLA CRISI_CRISI DELLA PSICOANALISI”

Eva D. Bahovec, Fabrice Bourlez, Joerg Rasche, Giuseppe Perfetto

A cura di Giuseppe Perfetto

Psicoanalisti, filosofi e studiosi di scienze sociali provenienti da contesti culturali diversi si interrogano sul rapporto fra “crisi” e “psicoanalisi”, consentendo una lettura a più voci dello stato attuale della disciplina nelle diverse parti del mondo. La posizione della psicoanalisi nel suo rapporto con la crisi di oggi (e con il concetto di crisi più in generale) è presentata anzitutto a partire dal richiamo al senso di comunità. La psicoanalisi include una dimensione politica, che si manifesta nell’inestricabile legame tra l’inconscio e il collettivo, tra patologia individuale e patologie della società. Il tema della “crisi” è articolato nell’esame del fenomeno della pandemia da Covid-19 secondo il vertice della psicoanalisi critica della società contemporanea.

“DALL’IO AL NOI”

QUADERNI DI PSICOANALISI CRITICA  N. 3

“DALL’IO AL NOI”

Adriano Voltolin, Luigi Borgomaneri

A cura di Giuseppe Perfetto

 

Il testo offre una riflessione sui confini e l’estensione dei concetti di “io” e “noi” all’interno di un

confronto fra psicoanalisti, storici, filosofi, antropologi, letterati. Dallo studio delle relazioni precoci, dalla nozione di transfert e dall’analisi delle relazioni intersoggettive complesse nella storia individuale e collettiva sino alla contemporaneità, sono evidenziate le implicazioni etiche, culturali e politiche del rapporto io-noi nei diversi approcci teorici.

Nella   prospettiva   psicoanalitica   il   passaggio   dall’“io”   al   “noi”   comporta   un   movimento   dialettico, continuo e mai concluso, che dal mondo interno, dominato dalla fantasia per la quale la vita consista nella piena   giustificazione   della   realizzazione   delle   proprie   pulsioni,   si   apra   a   un’esistenza   vista   come esperienza del mondo e sviluppo di relazioni. Passaggio che presuppone lo sviluppo di una capacità di sopportazione dell’angoscia da costruirsi attraverso le difficoltà del sentirsi gettati nel mondo. Se ciò è ripercorribile nello sviluppo individuale, ancor più evidente appare nelle dinamiche storiche e sociali, nelle quali l’“altro” compare come il nemico, l’estraneo, l’elemento da contrastare o sfruttare.

“Dal Super-Io alla bugia”

QUADERNI DI PSICOANALISI CRITICA  N. 2

“Dal Super-Io alla bugia”

Claudio WidmannGian Luca Barbieri

A cura di Giuseppe Perfetto

 

Il volume raccoglie i contributi degli ultimi due Seminari organizzati dalla Società di Psicoanalisi Critica. Nella prima sezione è indagato il funzionamento del Super-Io nella contemporaneità e nella clinica psicoanalitica, nella seconda sono analizzati i temi della bugia, della finzione e dell’inganno.

“Cultura del terrore”

QUADERNI DI PSICOANALISI CRITICA  N.1

“Cultura del terrore”

Aldo GiannuliFranco De MasiVittorio Morfino

A cura di Adriano Voltolin

 

Gli atti di terrorismo, che colpiscono crudelmente molti cittadini inermi di ogni parte del mondo, impressionano spesso per quella che appare come una mancanza di logica: che responsabilità avranno mai i passeggeri in un aeroporto o in una stazione di autobus per atti che altri compiono, spesso a loro totale insaputa, in altre parti del mondo e in scenari completamente diversi? Lo sforzo degli autori del libro è quello di indagare appunto ciò che, prima facie, appare inspiegabile. Che cosa fa sì che emerga progressivamente nella mente di molti individui, e nella mentalità dei loro gruppi di riferimento, la fantasia di una distruttività che non individua nemmeno più un oggetto meglio definito, ma solo un grumo di elementi indefiniti e comunque ostili? L’idea freudiana che le rappresentazioni inconsce non si formino a caso, ma che seguano percorsi piuttosto rigidi, potrebbe essere vista come l’idea base di questo volume; si cerca in effetti nelle sue pagine di mettere in rilievo come il terrorismo sia il frutto di una cultura del terrore che ha molti padri, quasi tutti pronti a disconoscerlo come creatura propria. La storia dei rapporti politici, sociali, culturali e psicologici tra popolazioni dominate, nell’epoca del colonialismo classico, e paesi dominanti, ha non solo lasciato resti importanti, ma anche prodotto ulteriori fatti e relazioni che hanno aumentato a dismisura il magma di risentimento, odio, senso di emarginazione e desideri di rivalsa che paiono oggi dominare il mondo intero.