Ideologico quotidiano
NOTIZIE: OCCHIO AL TESTO (E AL CONTESTO)
di Rossana Brambilla
In genere le notizie, soprattutto se di cronaca nera, si ascoltano in tv, o si leggono su Internet e sui giornali.
Un po’ per caso e un po’ per lavoro, negli ultimi anni ho avuto modo di conoscere da vicino alcune vicende di cronaca nera e rosa, e di rendermi conto di come gli articoli di giornale non riuscissero a parlare di quelle precise realtà. Quelli di cronaca rosa, in parte per inesattezze e in parte per omissione di alcuni dati, tendevano a sollecitare sentimenti di pena e di buonismo. E quelli di cronaca nera, con l’uso di termini forti fin dai titoli, veicolavano una loro astratta e riduttiva interpretazione dell’accaduto, condannando a priori dei colpevoli in modo indiscusso e assoluto.
MEMORIA E MENZOGNA
Riporto qui di seguito lo stralcio da un più ampio intervento di Alessandro Portelli pubblicato sul Manifesto il 21 aprile scorso:
“Antifascismo oggi significa lotta contro razzismi, discriminazioni, violenze, e non c’è dubbio che queste cose oggi in Palestina, in Kurdistan, e magari in South Dakota, continuano ad accadere. Pretendere di non parlarne significa ridurre il 25 aprile a una mesta e insignificante rievocazione di glorie passate… Molti anni fa, su iniziativa di questo giornale, partimmo in migliaia sotto la pioggia per andare a Milano a dire a Berlusconi, Fini e Bossi che l’antifascismo era vivo. Oggi a Milano sfilano in neonazisti. Chissà dove stanno i «veri» partigiani. Dove stanno i «veri» partigiani il
25 aprile. Con stupide pretese incrociate stiamo riuscendo a realizzare quello che non era riuscito a Berlusconi: cancellare la Festa della Liberazione.”
Historia y psicoanálisis
di Cristina Bacchetta
tratto da http://www.elsigma.com/historia-viva/historia-y-psicoanalisis/11570
La historia podría ser un lugar, una escritura donde leer, y de donde enterarnos qué determina nuestro presente. Pero, tanto en lo social, como en la historia de cualquier persona, no se trata de algo que está allí fijo, ni que ocurrió allá lejos y hace tiempo, sin que tenga nada que ver con lo que nos ocurre ahora, ese “pasado” es algo que se presenta en nuestra cotidianeidad permanentemente como síntoma. La historia “no pasa” cuando hay algo en lo que ha quedado retenida, coagulada, sin resolver. En nuestro contexto, decir que la historia “ya pasó” es el mensaje de una ideología de dominio y poder. Intento de abolir la reflexión, el pensamiento, la resignificación de los hechos”.
Psicoanalisi del muro
di Aldo Giannuli
Il muro di Trump mi ha portato ad alcune riflessioni più generali: Di muri ce ne sono già molti: in Algeria, Marocco, Spagna, Palestina, India, Thailandia, Arabia Saudita, Botswana, Emirati Arabi Uniti, Irlanda. Uzbekistan, Corea, Pakistan, Cipro eccetera. In gran parte sono opere militari per proteggersi da incursioni di gruppi terroristici (come in Marocco contro il Fronte Polisario o in Israele) o di eserciti regolari (come nella parte turca di Cipro), ma sempre più numerosi sono quelli pensati in funzione anti immigrati. E’ interessante notare che in quasi nessun caso il muro ha raggiunto i risultati auspicati, per cui, dopo una fase iniziale di successo, quasi sempre il risultato si è rivelato molto al di sotto delle aspettative. Eppure altri muri o altro tipo di barriere, sono in costruzione, come ad esempio in Ungheria, o al confine italo francese, o se ne auspica la costruzione come in Austria. Ed ora Tump ne vuole un altro fra Usa e Messico, dove, per la verità, un muro c’è già dal 1994, quando lo volle il Presidente Clinton, democratico. Ma dunque, se si sente l’esigenza di un nuovo muro è perché il precedente non ha funzionato. Forse non era abbastanza alto, spesso, lungo o forse aveva troppi buchi.
La dinamica dell’ideologico quotidiano
di Gianni Trimarchi
La tradizione positivista ci presenta l’uomo nella sua dimensione cosciente, in tam tantaque paratus, ignorando la freudiana “umiliazione psicologica”, secondo la quale ogni scelta “razionale” è sempre condizionata dai processi primari, che esprimono un significato reale sempre diverso da quello dichiarato.
L’affermazione per cui il pensiero non sempre si attua seguendo procedimenti rigorosamente logici non rappresenta peraltro una novità. Già Aristotele, nell’Organon, affermava che gli uomini ragionano spesso in base ai giudizi imperfetti (entimemata)[1], o a concezioni legate più alla tradizione che non a una logica rigorosa (endoxa)[2].
La Società di Psicoanalisi critica promuove lo studio, la ricerca e la formazione nel campo della psicoanalisi di Freud e di coloro che dopo di lui ne hanno continuato l’opera.
Vuole valorizzare gli aspetti teorici e clinici che fanno della psicoanalisi una scienza che indaga le forze psichiche operanti nell’uomo, in quanto singolo individuo e negli uomini, nelle loro aggregazioni sociali.
“Tutti i numeri dei Quaderni di Psicoanalisi Critica sono reperibili su ordinazione nelle librerie e disponibili presso la Libreria Franco Angeli Bookshop – Viale dell’Innovazione,11 – 20126 Milano.
- Secondo incontro Seminario “LA CLINICA DEL COCOONING: IL FUNZIONAMENTO DELL’AUTOESCLUSIONE”
- VIOLENZA E RESPONSABILITA’ di Marina Ricci
- POLITICA E ATTO di Giuseppe Perfetto
- Primo incontro Seminario “LA CLINICA DEL COCOONING: IL FUNZIONAMENTO DELL’AUTOESCLUSIONE”
- SEMINARIO “LA CLINICA DEL COCOONING: IL FUNZIONAMENTO DELL’AUTOESCLUSIONE”
- Presentazione del libro STORIA PASSIONALE DELLA GUERRA PARTIGIANA