“SOPIRE, TRONCARE, PADRE MOLTO REVERENDO: TRONCARE, SOPIRE” Sul ’68 e dintorni
di Adriano Voltolin
E’ imbarazzante scrivere qualcosa sul ’68. Non tanto perché l’abitudine di trasformare una memoria in un ricordo ed un ricordo in una commemorazione, fa sì che ci si trovi in una notte nella quale tutte le vacche sono nere: il 1848 e le cinque giornate di Milano, la lotta partigiana, le quattro giornate di Napoli, l’impresa dei mille e le guerre d’indipendenza sono, in quest’ottica, tutti fulgidi, e soprattutto intercambiabili, esempi di lotta per la libertà; e quindi Cattaneo, Garibaldi, Mazzini, Duccio Galimberti e Gennarino Capuzzo sono tutti fratelli anelanti la medesima cosa: la libertà senz’altre più precise definizioni che, al più, guasterebbero solamente il clima ecumenico.