LO SPAZIO INTERNO E LO SPAZIO DELLA CITTA’ – Dalla solitudine alla ghettizzazione
Giovedì 29 Ottobre 2020 – ore 20,30/22,30
Collegamento su piattaforma Zoom
LO SPAZIO INTERNO E LO SPAZIO DELLA CITTA’ – Dalla solitudine alla ghettizzazione
Conduce il dibattito Mariangela Gariano
Il primo intervento prova a leggere l’immaginario che si lega al covid-19 come un’affezione del relazionale – o a leggere l’afflizione provocata dal lockdown come un risvolto sofferente dell’individuazione, il quale è legato al piano “transindividuale”. La contagiosità quindi tocca la materia del comune e l’epidemia si mostra come il carattere tragico della relazionalità. Il secondo intervento analizza i rapporti fra la comunità immigrata bulgara e la popolazione locale di Mondragone, la quale, senza una profonda elaborazione, cerca di gestire il diverso isolandolo simbolicamente e, così, geograficamente. Quel che ne risulta è una dinamica complessa in cui le due parti si rifiutano a vicenda creando, da un lato, una situazione di ghettizzazione e, dall’altro, terreno fertile per i nuovi fascismi.
LO SPAZIO INTERNO E LO SPAZIO DELLA CITTA’ – Spazio, spazio mentale, spazio ideologico
Sabato 26 Settembre 2020 – ore 14,30/18,00
Collegamento su piattaforma Zoom
LO SPAZIO INTERNO E LO SPAZIO DELLA CITTA’ – Spazio, spazio mentale, spazio ideologico
Conduce il dibattito Giuseppe Perfetto
Il primo intervento tratterà l’espansione urbana e l’apparizione del perturbante. Il concetto freudiano viene applicato alla costruzione dei luoghi e alla loro trasformazione in base alle idee dominanti del tempo. La creazione, cioè, di non-luoghi, spazi impersonali, sovrappopolati e vocati al consumo e, contemporaneamente, spazi rurali svuotati di vita e spopolati. La costruzione delle periferie, tradite dalle utopie anche urbanistiche degli anni ‘60/70 e divenute luogo di sperimentazione del pensiero dominante. Il secondo intervento prenderà in considerazione la rilevanza che le nuove formazioni di estrema destra vanno assumendo nella città. A partire da alcuni testi di recente pubblicazione se ne tracceranno la storia e l’ideologia. Quest’ultima e le sue possibili modalità di radicamento nel mondo interno soggettivo verranno osservate alla luce di una vicenda che ha occupato le cronache nel decennio scorso.
PANDEMIA DELL’ANGOSCIA E ANGOSCIA DELLA PANDEMIA
Mercoledì 16 Settembre 2020 – ore 20:30
Collegamento su piattaforma Zoom
per partecipare inviare una mail a: psicoanalisicritica@gmail.com
oppure mandare un messaggio privato sulla pagina facebook: Società di psicoanalisi critica
PANDEMIA DELL’ANGOSCIA E ANGOSCIA DELLA PANDEMIA
Intervengono nel dibattito: Giuseppe Viviano, Adriano Voltolin, Mariangela Gariano, Maria Cristina Bacchetta, Eva Gerace, Enrico Perilli.
LA PANDEMIA, L’ISOLAMENTO SOCIALE E I SUOI EFFETTI SULLA CLINICA PSICOANALITICA
Il filosofo sudcoreano Byung Chul-Han parla di una “Società della fatica”. “Società delle prestazioni”
NON POTEVO CREDERCI!
A metà febbraio 2020, pochi giorni dopo il mio ritorno dalle vacanze estive1, una mia collega, con la quale condivido lo studio, mi racconta che sua figlia, che vive a Barcellona, le ha riferito che lì la gente aveva smesso di andare al lavoro, che lavorava da casa.
Ho detto: “E perché? Strano! Non può essere… Deve essere che lo fanno nel loro lavoro” (per il tipo di azienda era possibile). No! La mia collega mi dice che è a causa del coronavirus.
Ma il coronavirus è in Cina!
Tre giorni dopo stavo correndo, io e tutta la mia famiglia, a prendere il vaccino antinfluenzale e due giorni dopo mi stavo preparando per restare a casa e non tornare in studio: sono passati quasi 90 giorni.