Umberto Eco e Ida Magli

Written by Franco Romanò. Posted in Articoli, homepage

letteredi Franco Romanò

Premessa

Il destino, talvolta illuminante, ha posto queste due morti l’una accanto all’altra. Resistevo un po’ alle sollecitazioni di Adriano Voltolin a intervenire subito su quella di Eco perché la travolgente marea di peana celebrativi mi sembrava troppo alta per fare spazio a riflessioni più ampie.

La morte di Ida Magli, però, mi ha messo di fronte al mio personale desiderio di parlarne subito e quindi anche alla necessità di interrogarmi sul perché di tale differenza. Non esito a dire che per me Ida Magli è stata una maestra e lo è ancora; questo non mi impedisce di criticare le prese di posizioni sull’Islam, sull’Europa, ma anche di riconoscere, nella sua esasperazione, la radice di alcune verità negate. Su questi aspetti del suo pensiero, tuttavia, credo sia meglio dedicare in futuro una riflessione specifica; sia per evitare una sovrapposizione di piani, sia perché temo che i pochi servizi che le verranno dedicati nei primi tempi, saranno più focalizzati sulle polemiche politico culturali piuttosto che sulla sua opera di antropologa.

Con Eco invece il rapporto è assai più distaccato, più spesso critico.

GIOCARE A MANGIARSI

Written by Segreteria. Posted in homepage, Incontri

ponte

Mariano Bargellini

GIOCARE A MANGIARSI

 

Mercoledì 13 gennaio, ore 18,

presso la Libreria popolare di via Tadino, n.18

L’oralità distruttiva della nostra cultura in un romanzo sintomatico e allegorico:    GIOCARE A MANGIARSI, di Mariano Bargellini (Effigie edizioni).

Conversazione di Adriano Voltolin, psicoanalista, e di Franco Romanò, scrittore. Sarà presente l’autore, che leggerà alcuni brani dall’opera. Ingresso libero.

Di corpi, di versi: l’affollata solitudine di Pier Paolo Pasolini

Written by Segreteria. Posted in Articoli, homepage

 Pubblichiamo di seguito cinque lavori attorno alla figura ed al pensiero di Pier Paolo Pasolini.
In un contributo si prende in esame la sua poesia (Rabissi), in un altro il suo essere romanziere con una concezione originale dello sviluppo della lingua italiana (Romanò), in un altro ancora il suo modo di fare cinema (Trimarchi) ed infine le sue idee sulla società che si andava delineando negli anni settanta del Nocecento (Voltolin) e la ridda di ipotesi sul suo omicidio (Giannuli).
La riflessione qui collettivamente proposta non vuole essere solo un omaggio ad un grande intellettuale ma anche sottolineare l’impostazione critica che percorre tutta la sua opera

letteredi Paolo Rabissi

1) Ginnasio-Liceo Alessandro Manzoni di Milano. L’anno il 1957, o il ’58.

Venivo dalla provincia. Mi sembrò una buona idea quella di entrare un giorno in classe con Ragazzi di vita in mano. Non avevo nell’animo nessuna volontà di provocare un bel nulla, mi sembrava che potesse essere un viatico buono per essere accolto tra i miei coetanei, tutti figli della borghesia buona milanese. La futura classe dirigente, ripeteva il preside. Non era nelle mie prospettive una simile destinazione, in mezzo a loro ero straniero per troppi aspetti. Cercavo accoglienza, tra i compagni di classe di Milano. Non era forse la grande e moderna Milano, la città dove le cose succedevano, la città sempre in anticipo sui tempi? E non era forse quella la scuola dove ci si educava alle umane letture?

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