Nuovi orientamenti della psicoanalisi Kleiniana
Melanie Klein muore il 22 settembre 1960, all’inizio cioè di un decennio che segnerà un confine netto tra il mondo che era uscito dalla seconda guerra mondiale e ciò che si prospettava. Si faranno visibili negli anni sessanta i frutti di apertura e di spinta democratica che erano contenuti nel grande conflitto contro i fascismi, ma cominceranno a profilarsi anche i germi di rottura dell’equilibrio che aveva retto il mondo dal 1945: le parole d’ordine del 1968 prefigureranno un mondo a una dimensione – come aveva detto lo psicoanalista francofortese Herbert Marcuse[1] – e quindi un conflitto quasi antropologico tra i pochi che approfittano[2] ed i troppi che ne sono le vittime.