Newstown, razzismo
di Enrico Perilli
Diversi anni or sono, ai tempi degli sbarchi dall’adriatico da parte di cittadini albanesi, durante una riunione tra docenti universitari un professore della Facoltà di ingegneria, poco a conoscenza del suo mondo emotivo, raccontò un sogno: si trovava su una montagna, iniziò a rotolare giù e finì su un barcone pieno di albanesi che lo portò non in Italia ma in Albania, si svegliò spaventato e spaesato. L’ingegnere autore del sogno diede la responsabilità di questo strano prodotto onirico alla costolette di maiale mangiate la sera precedente, gli psicoanalisti presenti in sala invece non faticarono a riconoscere i temi archetipici del sogno. Il sogno diceva al professore che nuove parti psichiche, frammenti scissi di personalità, stavano emergendo. Venivano rappresentate nel sogno dall’arrivo dei diversi, degli sconosciuti, gli albanesi e dall’essere scaraventato in una terra vissuta nell’immaginario collettivo come ostile, l’Albania.